Quando mi siedo al tornio con una palla d'argilla in mano devo sapere cosa sto facendo;
la funzione dell'oggetto, certo;
la sua dimensione e la sua forma, in modo più possibile dettagliato;
se si tratta di una ciotola, ad esempio, devo avere già in mente se avrà le falde tese o curve e se il bordo avrà un garbo verso l'esterno o resterà rigido oppure se andrà a chiudere verso l'interno e poi c'è da definire l'attacco al piede e, ovviamente, come sarà fatto il piede stesso.
Ma non basta aver chiari gli aspetti geometrici e formali, ho bisogno di prevedere come sarà rivestito il pezzo, l'eventuale ingobbio, lo smalto o gli smalti, e se avrà o meno dei segni a ossido.
Insomma tutto.
Devo poter immaginare il pezzo finito.
Più la visione è chiara e più probabilità ci sono che il lavoro arrivi in fondo fatto bene.
Si chiama progetto.