La signora M qualche tempo fa mi ha chiesto di realizzare per lei un set di sei piatti. Per darmi un'idea di cosa voleva me ne ha mostrato uno, a mo' di prototipo, pure di mia produzione; quindi un lavoro facile...
Si tratta di un piatto del diametro di circa 22 cm realizzato con un grès grigio contenente una parte sabbiosa.a grana fina (25% 0 - 0,2 mm); decorato con una pennellata di ingobbito bianco (tipo hakeme) e rivestito da uno smalto semplice, quello che chiamo coreano, a base di cenere, feldspato e quarzo, dato molto sottile. Infine c'è uno schizzo di iron stain (macchie a base di ossido di ferro).
Tutto qui. In effetti è un tipo di prodotto abbastanza collaudato.
n. 6 pezzi
fognatura al tornio
diametro al finito 25 cm circa
impasto: gres grigio
La prima difficoltà sorge alla consegna del grès, per un malinteso col fornitore non è quello contenente sabbia. Si tratta dello stesso grès stesso produttore, ma è a grana fina, finissima, senza chamotte, morbido, ben lavorabile al tornio ma manca la sabbia ed è un problema perché così viene meno quell'aspetto un po' ruvido che mi piace.
Non ho tempo per rifare l'ordine, decido di trovare una soluzione.
Miscelo il gres grigio liscio liscio con un grès rosso ricco di sabbia a grana media (40% 0 - 0,5 mm).
Miscela al 10% di grès rosso e 90% di grigio.
Penso che l'ossido di ferro contenuto nel grès rosso possa scurire un po' l'impasto ma, concludo, va bene così.
n. 6 pezzi
fognatura al tornio
diametro al tornio (appena foggiato) 27,5 cm
devo compensare il ritiro
gres misto: 90% grigio senza chamotte + 10% rosso a grana media
pennellata di ingobbito bianco
schizzo a base di ossido di ferro
Così li mando in cottura per il primo fuoco. Alcuni piatti, specie quelli realizzati per primi, hanno la falda un po' troppo sottile. Ho dovuto "tirarli" in fase di foggiatura per raggiungere la misura voluta, poi, mano a mano che andavo avanti col lavoro, ho aumentato la quantità di materiale. Sono passato da poco meno di due chili e due chili e due; gli ultimi avevano uno spessore più sostanzioso.
Naturalmente ho valutato che i primi, quelli sottili, non fossero troppo sottili. Solo che andavano meglio gli altri, quelli fatti dopo. Decido di tenerli tutti, in fondo non ho una grande familiarità coi piatti e ho pensato che fosse utile capire fino a che punto potessi spingermi con questo materiale e nelle condizioni di cottura che utilizzo nel mio forno. Un po' di sperimentazione, insomma.
Decido di usare tre diversi smalti (sempre in ambito sperimentazione)
Non prima di aver grattato via la pennellata di ingobbito da quattro dei piatti: non ero convinto che tenesse in cottura, mi sembrava che non avesse legato con il grès sottostante... in realtà andava benissimo, come dimostra quello che ho lasciato sugli altri due piatti.
Smalto:
2 pezzi - Jun Nigel Wood: uno sottile / l'altro molto sottile
2 pezzi - Jun Hamada molto sottile
2 pezzi - Coreano + schizzo di tea dust
gli ultimi due sono quelli su cui ho lasciato lo hakeme;
su alcuni piatti ho fatto colare una goccia di jun al centro.
Dove ho tolto l'ingobbio è venuto via anche lo schizzo di ossido di ferro che ho sostituito con uno schizzo di smalto saturo di ferro.
La sorpresa imprevista sono state le bolle. Che questi piatti potessero essere troppo scuri lo avevo messo in conto; che qualcuno fosse troppo sottile me lo aspettavo, ma le sbollature no, non me le aspettavo proprio. Chiaramente ho impastato male i due grès, frettolosamente.
Mi chiedo se il grès grigio finissimo, privo di chamotte trattenga l'aria meglio di quelli a grana più grossolana, in fondo è un difetto capitato veramente di rado, eppure uso spesso argille lavorate, rigenerate, reimpastate. Non so, però è un difetto che offende il mio orgoglio di ceramista perché non posso attribuirgli lo status di effetto della sperimentazione.
Riassumendo, il colore è troppo scuro e comunque poco attraente,
le foto addirittura ne migliorano l'aspetto; alcuni pezzi si sono deformati; si sono formate bolle d'aria; ho sbagliato a togliere lo hakeme perché, contrariamente ai miei sospetti, ha funzionato bene.
C'è di buono che ho concentrato tanti errori tutti insieme, in un colpo solo, fatto che mi rende ottimista per il prossimo giro.